Davvero un gran bello spettacolo - "Lavori in casa" di Michele Caputo per la regia di Paolo Migone teatro Diana Napoli

Finalmente qualcosa di nuovo e fresco all'orizzonte. Una commedia scritta da Michele Caputo, pilastro storico delle giovani leve comiche napoletane, e con il debutto in teatro di un'attrice che il "lungo corso" se lo è meritato in TV Ilenia Lazzarin.

Era tanto che non si vedeva qualcosa che rompesse certi schemi di napoletanità oramai estremizzata fino allo sfinimento. Una coppia moderna, e benestante decide di ristrutturare casa. Non svelo nulla in quanto tutto è nel titolo, ciò che Michele ed Ilenia hanno saputo ben miscelare l'insieme di manie, scuse e scusanti che di volta in volta le coppie vivono nel corso del loro rapporto matrimoniale 

Piccole intolleranze che scoppiano in un baleno, e non sono esagerate o caratterizzate, ma libere da e semplici come nella realtà avvengono. Si ride, si sorride, ci si specchia e si riflette anche su quei piccoli momenti che al rapporto fanno bene. Alcuni momenti sembrano buttati li in una costruzione fintamente casuale

Il cast con Vincenzo De Lucia, perfettamente cadenzato con la battuta, bella e chiara l'impostazione attoriale e fluido in tutti i momenti. Altro co-protagonista Jury Monaco, lo si ama ed odia in egual misura. Un vero artista a tutto tondo. 

La regia di Paolo Migone rispecchia perfettamente i testi del comico toscano, intelligenti, netti, spuri e con quella vena di surreale comicità che portano alla risata bella e costruita, è un brillante lavoro teatrale d'ensamble dove tutti mettono in egual misura allegrezza. 

Michele Caputo è una garanzia a prescindere, ed è intelligente quando un napoletano viene messo in scena in modo moderno, è un testo ed un attore oserei dire Troisiano, che di grande e geniale aveva la modernità. Bravo e maturo. 

Ilenia Lazzarin, al battesimo delle tavole, teatrali ha trovato la sua chiave interpretativa garbata e divertente. La cosa che è importante che lo fa "giocando" la battuta con grande umilità e senza supponenza che è la chiave dei "non" talenti. Inoltre sa giocare anche con la sua meridionalità ed anche qui in chiave moderna e senza soliti schemi. La Lazzarin,  arriva al testo nei tempi, e senza il retaggio della televisivo che richiede tempi e lavorazioni ben diversi. Sicuramente al teatro tornerà a riscuotere altro meritato successo. 

I giochi di luce, i suoni tutto sapientemente mixato, e ne parlo con grande entusiasmo, perchè portare alto il ritmo non è facilissimo, ci riescono davvero tutti e fa piacere quando è un gran bello spettacolo da vedere.

Un ultima cosa, non un tormentone ripetuto in modo Paveliano dove tutti ridono, non una battuta nei timpani a sfinimento, tutto costruito, elaborato e lo spettatore è portato "per ragionamento" a ridere e sorridere, ma vivadio anche a pensare e questo ci fa differenti. 

Parlo da spettare, dimenticando che sono attore e vi ho raccontato uno spettacolo che se volete passare due ore belle e piacevoli non vi dovete assolutamente perdere. 



Commenti