Che rabbia per Gennaro Galdiero il re delle mele un ragazzo per bene. #galdiero

Quando ci siamo conosciuti nella sede della Giotto, mi ha aperto la porta con un sorriso cordiale e sincero. Un ragazzo solare, aperto, disponibile, colto. Girava il mondo per capire i sistemi relazionali dei produttori di mele, e come offrire la migliore qualità al cliente, produceva anche fragole, zucca e non in maniera artigianale, ma alla ricerca dei più importanti sistemi moderni che lasciassero intaccata la qualità del prodotto. Oggi un amico e consulente comune, mi informa per sms che è stato ucciso.
 Ucciso a 40 anni, in un agguato freddo e determinato, in costanza del casello autostradale, la vita di Gennaro Galdiero finisce qui. Che rabbia sale dallo stomaco alla gola. "Duilio pago i miei consorziati più degli altri, per questo mi portano le mele migliori, non sfrutto a tre lire il loro lavoro come fa la camorra" e questo evidentemente non deve essere piaciuto. "io ho rispetto per questo lavoro, mio padre e mio nonno lo facevano, e siamo anche fattoria didattica per i bambini" Nella sua azienda era considerato un fratello maggiore, un uomo con il carisma della guida, l'attenzione di chi sa, ma vuole imparare ancora, e la voglia di capire e dissacrare il momento dove gli altri si vestivano di seriosità. Ci siamo conosciuti che era appena tornato dall'Australia, ha passato tre giorni e tre notti di viaggio lontano dal mondo, solo per comprendere come le tribu' aborigene gestivano la raccolta delle mele e dei kiwi nelle notti di luna piena e con una cerimonia propiziatoria.
Era un curioso del mondo, ma non perdeva di vista il timone dell'impresa. Non era uno snob, e non ostentava ricchezza, poteva farlo ma non gli serviva. Ogni volta che andavo da lui, mi riempiva la macchina di frutta e con un sorriso diceva ..."portale alla bambina che la frutta fa bene" era generoso, ed io a volte passavo anche solo per cinque minuti e mi ritrovavo la macchina che odorava di fragola. Non sono un gran mangiatore di frutta, ma mi faceva piacere che la sua generosità fosse accolta e raccolta dietro ad uno sorriso.
I suoi collaboratori si facevano in quattro per accontentarlo, si lavorava con serietà, si valutavano le progettualità e la ripartizione degli investimenti fatta nel migliore dei modi.
Amo questa terra, è una terra difficile, ma quando vendo che un ragazzo di 40 anni dedito al lavoro con passione e generosità deve essere "eliminato" mi si spacca il cuore. Una volta portai mia figlia si divertì tra mele e attività in braccio a lui, la lasciai con serenità. Un gigante buono, un bravo ragazzo e fa sempre male quando va via una persona generosa e per bene .....Ciao Gennaro!!!!

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