O'Barone. La vera storia di Antonio Varvella al netto delle mie considerazioni, e del racconto della sua leggenda ...

Questa mattina pensavo a due ragazzi Paolo e Antonio, liberi pensatori entrambi, il primo compie studi di economia, il secondo in filosofia. Il primo è di famiglia borghese, il secondo addirittura nobile. Entrambi i ragazzi scelgono vite differenti. Il primo frequenta e vede salotti ciarlieri e molte cose, poi un giorno brutto torna a casa, e i genitori hanno deciso di non esserci più. A soli 17 anni è dura e allora Paolo studia ma poi ad un'età abbastanza matura di questi tempi, decide invece di svoltare strada e di dare il suo modo e la sua visione del mondo...... Antonio, continua con i suoi studi di filosofia ma poi rompe con i professori e con l'università, la famiglia decide di recidergli i viveri e lui di tutta risposta fa a testa sua e comincia a fare piccoli lavoretti, ma la vita a volte riserva dolori insopportabili e l'illusione tremenda che le vite si leniscano con le droghe, intanto legge di filosofia e per strada ha più amici che a casa.....
Paolo si da alla regia, un successo, come dire praticamente un tiro un goal solo dopo si capira' il perchè .....
Antonio continua a leggere di filosofia e a parlare, una mattina stancamente comincia a dare ai passanti di Santa Chiara un pensiero, e qualcuno gli lascia una moneta, tanto basta al tavernello che diventera' d'ordinanza e ad un panino...in fondo, in vino veritas e continua a dedicare storie ai passanti, vive come alcuni filosofi da "libero pensatore" e la storia della sua nobiltà di famiglia prende forma. Sempre cortese quando lucido, sempre decoroso....
Paolo si avvicina a Toni, e diventano una coppia artistica di fatto, gradino dopo gradino, Toni sa interpretare in scena i pensieri di Paolo, ed ora Paolo lenisce il suo dolore l'inspiegabile "scelta" dei suoi genitori e puo' dare i suoi pensieri in film come un "pensatore libero" .....
A poche ore di differenza e nella stessa città, che ha partorito i medesimi punti di una parabola opposta a se, le due traiettorie si sono incrociate, un libero pensatore ed un pensatore libero si sono incontrati nello stesso istante di vita, uno diretto verso il punto più alto della sua vita e della sua carriera e l'altro verso l'ultimo atto della sua vita....mi piace pensare ad uno sguardo, tra i due metaforico (tanto cari a Paolo, ad Antonio e ...allo scrivente) ...un "riconoscimento" come l'oscar per Paolo Sorrentino, e il ricordo del Barone che è stato di nuovo riconosciuto in sepoltura con il suo nome ...Antonio.


SEGUE ORA LA LETTERA DEL FRATELLO PER DOVEROSA PUBBLICAZIONE. LE COSE DA ME RIPORTATE SONO STATE ASCOLTATE PERSONALMENTE DALLA VOCE DEL BARONE

 Il Fratello del "Barone". 

Salve Antonio Varvella si chiamava ed io sono il fratello più piccolo. Noi siamo della Riviera di Chiaia ma persone semplici. Antonio ha vissuto sempre inseguendo la sua libertà già da quando aveva appena quattordici anni. A
 17 anni ebbe un incidente per un tuffo dall'ultimo piano del castello degli spiriti a Posillipo e gli costo la sua salute mentale da li il nostro disperato tentativo di ricoverarlo nel tentativo di tenerlo, in qualche modo calmo ma non è mai stato possibile, perchè si dimetteva. Una vita di problemi per se stesso per le sue figlie e per la nostra famiglia in generale. 'O Baron aveva un animo nobile, lo ha sempre avuto fin da ragazzo.
La sua storia condivisa con la nostra familiaria composta da madre padre e cinque figli e frutto di abbandono sociale istituzionario, di figli che per riscattarsi prendono la propria strada. Di genitori ignoranti ma onesti. Non si può raccontare la vita di uomo di 49 anni ed altre 6 vite e sei famiglie in quattro righe. credo che da fuori sia facile giudicare e da dentro difficile da vivere. Io voglio solo dire una cosa, mi fa piacere che la piazza l abbia voluto bene e si sia preso cura di lui come non ha potuto e saputo fare la sua famiglia, Ragazzi VOI siete stati più di noi la sua famiglia ed è per questo che le esequie di Antonio si faranno a piazza del Gesù, appena le autorità lo permetteranno, e non alla Riviera di Chiaia, Antonio sarà cremato e le sue ceneri disperse in mare che lui amava tanto. Che Dio ci perdoni e lo abbia in Gloria ti amo Antonio il tuo fratellino. Rosario.

Io non sarò ai funerali. Non mi piacciono i funerali. Specialmente perchè poi arrivano quelli che hanno permesso "labbandono socilale istituzionario" (cit.) L'italia è il paese della memoria ai caduti, alle vittime bianche, ai morti assiderati...il paese della finta indignazione! E nulla si fa per chi patisce OGGI, lotta, lavora, si sacrifica....! 

O' Barone vi piscerebbe addosso, anzi, vi darebbe una mano sporca di merda. LUI.

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