#Sicurezza #Renna Se non cambia la mentalità ci saranno vittime sempre..

Questa mattina pensavo a Salvatore Renna, muratore di 41 anni, lavora come muratore non in un cantiere in un sperduto paesino di poche anime tra le montagne, ma al centro di Napoli, nel cantiere per la metropolitana, a Piazza Municipio, davanti a Palazzo San Giacomo.
Sono da anni impegnato, nella formazione sulla sicurezza con un progetto che si chiama SICURA-MENTE, racconto sotto forma di narrazione teatrale la vita di chi non ha usato i dispositivi di sicurezza, e quanto poco sarebbe bastato per rimanere vivi.
Dalle prime indagini sulla morte di Salvatore Renna, viene fuori che non c'era una paratia laterale e che salvo smentite documentali, fosse anche "a nero". La domanda nasce spontanea, ma chi è responsabile dei controlli, nei cantieri? Ora qualcuno potra' dire che mancano i fondi, non ci sono strutture necessarie, non ci sono le risorse utili, ma da cittadino mi domando ad uno dei tanti addetti alla polizia municipale ad esempio, quattro passi sotto a quel cantiere no? Ricordo al lettore che il corpo della polizia municipale a Palazzo San Giacomo è al massimo 200 metri, li non servono mezzi, strutture o risorse, ma 350 passi a prendersela comoda, e allora mi domando è davvero tanto difficile la politica delle piccole cose?
Strade con vigili che passeggiano avanti e indietro e altre totalmente isolate alla qualunque, e nella stessa via Toledo, legalità dei negozi ed illegalità degli ambulanti convivono senza controllo e liberamente. A vederla da turista mi chiedo, cosa arriverà della sicurezza sul lavoro, della sicurezza della città, dei trasporti?
Per chi non lo sapesse siamo ancora nei giorni del Forum delle Culture, in teoria Napoli se avesse avuto un programma coordinato e stabile avrebbe dovuto dare e ricevere cultura in modo inesauribile. Ma cosi' non è ....peccato.
 

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