#pinodaniele Un anno senza te...PINO RESTA PINO "...forse è stato un brutto sogno, vorrei risvegliarmi e ritrovarti ancora..."


Questa mattina pensavo a Pino Daniele, per noi napoletani si usa solo il nome come succede con i grandi, perchè ognuno di noi, sente una "parentela" d'animo con i grandi artisti e pensatori della città, per i nostri genitori Toto', Eduardo, per la mia Massimo, Pino e da poco Luca.....il cognome è un fatto che riguarda gli altri....non chi ci sta dentro.
Pino resta Pino, abitavamo a 10 metri esatti tra i due palazzi, eravamo dello stesso quartiere, oggi ad un anno di distanza, le cose che aleggiavano sul suo carattere, sul suo essere schivo riservato, quasi timido ad un anno di distanza hanno un senso ancora più profondo e vero. 
Molti si sono impossessati di parentele, di amicalità radicate e quotidiane smentite o taciute dai contatti reali, in altri si sono impossessati di grandi progetti e collaborazioni artistiche rimaste chiuse in un cassetto, che verranno tirate fuori come ritrovamenti, insomma PINO diventa business, tutti ci mettono la mano sopra a dire, "ve lo spiego io che lo conoscevo". Tutti a dirigere i pensieri, gli eventi, a proporre artisti o presunti tali, tutti ad aggrapparsi al mito. 
Voci autorevoli per carità che accreditano fatti, artisti, storie ed eventi, ma la domanda nasce dal cuore,...ma quanto c'è di vero in tutto questo?
E mi echeggiano nella mente, le parole usate da Nathalie Caldonazzo, quando mori Massimo (Troisi per i non partenopei) uno degli attori amici storici si dichiarava profondamente amico e legato in modo viscerale, si agitava a dichiarare dolore come la perdita di una mano, la Caldonazzo in un'intervista candida e tagliente come sa essere la verità dichiaro'
 "..sono stata con Massimo quattro anni, e non mi ha mai parlato nè di un solo incontro, nè di una telefonata fra i due, me ne avrebbe parlato...."
Ecco in queste parole credo che ci sia la verità di quanti vogliono spiegare Pino, raccontarlo, narrare di amicizie e serata fantasmagoriche, in vita prendevano le distanze, e poi tutti li a raccontarlo, con affetto e lacrimoni, e a celebrarlo sui palchi. Quando abbiamo provato come ascoltatori della sua musica a celebrarlo, siamo stati "fermati" da chi ci ha detto "ora lo gestiamo noi" e come sono comparse le occasione "per far soldi" in molti si sono scannati a ridosso della sua morte. In tanti volevano esprimere solo il cordoglio e nulla di più, omaggiare un grande musicista....ma Pino è stato anche più grande di questo e con la schiva sobrietà è andato avanti anche nei dolori che hanno colpito la sua vita. 
Sembra che nonostante Pino sia stato amico di Massimo,  non gli abbia mai dedicato una canzone, mai un verso ed un riferimento, invece se ascoltate pensando a Massimo, trovere l'omaggio di un amico arrabbiato con la "morte", entrambi malati di cuore, entrambi napoletani dello stesso tempo....il brano si chiama 
AMICI COME PRIMA....comincia con un provocatorio e pleonastico "e si nun me vuo' bene più"...come un bimbo offeso dal distacco..ecco, oggi ti ricordo cosi', con la rabbia verso la morte, nel silenzio di un ricordo e delle cose che ho sentito di te, da mia mamma da mio padre e da chi ti ha conosciuto veramente....il resto i tuoi ascoltatori lo troveranno nel cuore, le luci si accendono su amici e parenti veri o aggiunti....basta che con noi che rimaniamo dietro si rimanga con la tua musica sempre e solo....amici come prima...

"...forse è stato un brutto sogno, vorrei risvegliarmi e ritrovarti ancora..."

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